“Il Pd affoga e a Bologna serve un segretario a tempo pieno Critelli scelga”
Intervista di Andrea Chiarini a Sandra Zampa su La Repubblica (ed. Bologna) del 26 aprile 2018
Come sta il Pd?
«Come alle Maldive» risponde Sandra Zampa, prodiana, ex parlamentare.
Siamo già a “una vita in vacanza”?
«Ma no, come gli atolli delle Maldive vengono ogni anno sempre più sommersi dall’ acqua così sta il Pd, a Roma come a Bologna, ognuno appeso alla sua ultima palma sperando che affoghi il compagno dell’ isoletta vicina».
A proposito di Bologna, qui il partito ha retto meglio che nel resto della Regione. Può aiutare in vista delle comunali del 2021?
«Davvero? Non credo. Anche qui, in città, il Partito democratico ha evitato di discutere del risultato del 4 marzo, manca la trasparenza, nessuno che si interroghi sul perché dal 2013 ad oggi abbiamo perso più di 35mila voti.
Sull’ atollo metto anche Critelli».
Il segretario Francesco Critelli ha detto in realtà che non abbandonerà la nave in difficoltà e che si impegnerà per ricucire il rapporto con l’ elettorato.
«Diciamo così, oggi -(ieri, ndr) si festeggia la Liberazione, è arrivato il momento di “liberare” anche il Pd: Critelli faccia un atto di generosità e lasci il doppio incarico, scelga tra segretario e parlamentare.
Dobbiamo tornare ad ascoltare la città, i nostri elettori sono andati verso il M5S. Serve uno scatto, non parole. Sento discutere di nomi per la candidatura a sindaco, è il modo giusto per non farci comprendere dai bolognesi e per aumentare la distanza tra noi e loro».
Lei è per trattare con Di Maio?
«Sono per un confronto senza pregiudiziali con i Cinquestelle, le distanze sono evidenti, ma dobbiamo assumerci, come Pd, questa responsabilità. E alla fine dovranno essere i nostri tesserati a esprimersi con un referendum. Parto da un presupposto. La distanza tra il Pd e la Lega o la destra di Giorgia Meloni (che guardano a Orban) è molto più grande di quella tra noi e i 5 Stelle. Detto questo, niente fughe in avanti, ma sono favorevole ad aprire un confronto vero ponendo le condizioni che per noi sono imprenscindibili».
Sui grillini si rischia lo strappo finale tra renziani sull’ Aventino e trattativisti.
«E allora convochiamo la direzione, perché e chi ha paura di farlo? Dobbiamo esserre onesti, il Rosatellum porta il nome de nostro ex capogruppo alla Camera. Voglio solo sperare che non ci siamo messi in questa situazione puntando a una legge elettorale che imbrigliasse i grillini… ».
Ma Renzi controlla la maggioranza dei parlamentari dem.
«Vedremo cosa deciderà il partito e se i parlamentari si comporteranno in modo difforme. Sarebbe curioso».